Far succedere le cose
È una questione di relazione. E di mantenere e rinnovare la promessa. Ogni giorno
Io sono Tatiana e questa è la newsletter di Kanji, quella che parte ogni lunedì mattina per arrivare alla tua casella di posta. Se te l’hanno inoltrata e vuoi iscriverti, puoi farlo da qui.
Negli ultimi giorni ho cambiato idea diverse volte sul tema da affrontare in questa newsletter. Vuoi per ragioni ed esperienze personali vissute, vuoi per le letture che accompagnano le mie giornate e quelle in cui mi sono imbattuta seguendo il mio feed di LinkedIn.
Sono partita dal tema dell’ascolto, sono passata per quello della progettazione, allo human centered design, alla customer experience, poi dal marketing e, infine, sono tornata al branding. Sono tutti temi che mi accendono, nel bene e nel male, perché mi toccano da vicino. Perché sono le cose con cui mi scontro spesso con chi mi dice hai ragione facendolo seguire da un bel ma.
Per me la chiave o, meglio, il punto di partenza, è il brand. Senza sapere chi si è, cosa ci fa alzare la mattina e senza esplicitare la promessa che facciamo, non si può sperare che qualcosa succeda. E dall’altra parte ci sono persone in carne e ossa che potrebbero scegliere noi, il nostro prodotto, il nostro servizio, la nostra realtà. E per fare in modo che accada, dobbiamo essere capaci di essere qualcosa di significativo per loro. Dobbiamo metterci in ascolto per davvero, capire quali sono i bisogni e i problemi di quelle persone e non cadere in tranelli (e bias) che fanno credere che siano solo categorie, target a cui mirare.
Per uscire dai dati demografici serve coraggio e silenzio.
[Fonte]
Il silenzio è sottovalutato. Quante volte ascoltiamo per rispondere (per difenderci, per dire la nostra) invece che per comprendere quanto la persona che abbiamo di fronte ci sta raccontando?
Le persone sono anche dentro
La settimana scorsa, una cara amica si è trovata di fronte a una scelta: licenziarsi o no. Ha scelto di andarsene perché è venuta a mancare la fiducia. Qualcosa si è rotto e non c’è Kintsugi che tenga: quella frattura si è creata dall’infrangersi di una promessa che quella azienda aveva fatto tempo prima, promessa (visione, se vuoi) basata su rispetto, condivisione e dialogo.
Ho ripensato a quello che mi è successo con quel brand qualche settimana fa (sì, nel frattempo tutto si è risolto). Qual è il vissuto della persona che ha gestito il mio «caso» con la sua azienda? Quanto crede nei valori dell’azienda? Con cosa si scontra ogni giorno? Non sono le domande che mi pongo da cliente, ma da professionista: le promesse che facciamo come brand, grande o piccola che sia la nostra realtà, vanno dichiarate e mantenute, ogni giorno.
Solo così possiamo pensare di costruire credibilità e rilevanza, dentro e fuori la nostra organizzazione e non un esercizio di stile in certi periodi dell’anno (Giugno è il mese in cui le aziende colorano i profili social di arcobaleno. E il resto dell’anno?).
Se non mettiamo insieme il brand con le persone stiamo solo perdendo tempo.
Perché alla fine è proprio da qui che parte tutto per far succedere altre cose.
Buon inizio settimana,
Tatiana (e Chiara)
📃Il nostro blog/la nostra newsletter
Il branding è sempre una promessa. È partire dal proprio perché.
📍Cose che hanno lasciato un segno
Quanto è importante la figura del PM nella gestione dei progetti?
[Da The Voice] Hinda Mitchell racconta come trattenere le proprie risorse umane.
Un comodo vademecum degli aspetti da guardare quando fai analisi dei competitor
L’ultima newsletter di Flavia Brevi è tutta da leggere. Anche se fa male.
La polizia della Corea del Sud e l’iniziativa «Knock Knock» per aiutare chi è vittima di violenza domestica.
📚🎧📺 Stiamo leggendo/ascoltando/guardando
Le letture, gli ascolti e le visioni di Chiara
Primo weekend davvero estivo, passato all’aria aperta con tanto di bagno in piscina, mi mancava e me lo sono goduta fino in fondo.
Anche in settimana non ho letto né guardato né ascoltato quasi nulla. Ho iniziato una nuovo k-drama su Netflix, Romance is a bonus book, ma a spizzichi e bocconi.
Ho messo i bastoni ai girasoli, estirpato il bamboo e raccolto albicocche, ciliegie e lamponi. Ho fatto un po’ di Guerrilla gardening per Biella e scoperto gli Scambisti Vegetali, un progetto meraviglioso per chi ama il verde e vive a Torino.
Le letture, gli ascolti e le visioni di Tatiana
Un fine settimana all’insegna di scatole e scatoloni. La vecchia casa è ancora piena di cose da portare via ed è ora di chiudere. Ho approfittato per ascoltare podcast nuovi e altri conosciuti. La socrsa settimana mi sono immersa nelle ultime due puntate di Indagini curato da Stefano Nazzi (è uno dei miei podcast preferiti per come è progettato e costruito e per la lucidità della costruzione). Morning ogni mattina e, da sabato, anche Morning weekend con Luca Misculin per una rassegna stampa estera e Amare Parole la domenica. L’ultima puntata di Morgana, il podcast di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri te la consiglio. È davvero super interessante.
Mentre stavo finendo di scrivere questa newsletter, stamattina un’amica mi ha fatto venire voglia di rileggere Guida galattica per autostoppisti, citando «addio e grazie per tutto il pesce» mi sa che la tengo come lettura estiva.
Tengo traccia dei libri che leggo su Goodreads. Ci sei anche tu?
🔎[Cosa stiamo facendo] Notizie dal mondo Kanji
Le settimane volano e praticamente giugno sta finendo. Prosegue il lavoro al sito di Kanji e nel frattempo, stiamo organizzando un evento divulgativo a tema e-commerce: dalla strategia alla progettazione, passando dagli aspetti gestionali, amministrativi, fiscali e legali. Se sei da queste parti ti aspettiamo il 29 giugno.
📍Note a piè di pagina
Cerchiamo di usare un linguaggio rispetto e inclusivo. Nel testo potresti trovare questi simboli: « ǝ», «з»
Cosa significano? Sono simboli fonetici [schwa (o scevà)] utilizzati per non fare differenze, rispettando l’identità di genere di ognuno. Il simbolo fonetico /ə/ si usa per le desinenze al singolare. Lo schwa lungo /3/ invece per il plurale. Ne abbiamo parlato in una newsletter: voce del verbo includere.
📍Note a piè di pagina/ 2
Ogni tanto, nei consigli di lettura dei libri che leggiamo, o abbiamo letto, c'è un link con un codice di affiliazione. Questo significa che se clicchi e poi compri una di noi prende una piccolissima percentuale. Qui i dettagli.
È giusto e corretto che tu lo sappia e decida di conseguenza cosa fare. ;)
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