Persone e relazioni
«Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti» è uno dei principi del manifesto Agile ed è anche al centro dello HCD. Persone e relazioni sono al centro. O dovrebbero esserlo.
È da una settimana (e forse più) che rifletto sulle relazioni e le persone. La riflessione è nata da una questione di lavoro, ma che si apre alla rete che intrecciamo con altre persone, gruppi, comunità non solo per lavoro. «Siamo animali sociali» diceva Darwin e, aggiungo io, siamo fatti di relazioni che, nel bene e nel male, influenzano la nostra vita e le nostre scelte.
Io sono Tatiana e questa è la newsletter di Kanji, quella che parte ogni lunedì mattina per arrivare alla tua casella di posta. Se te l’hanno inoltrata e vuoi iscriverti, puoi farlo da qui.

Persone, relazioni, strategia e mindset
Due settimane fa ho scritto di come processi, archi e nodi siano al centro di ogni strategia, con un accento sul prendersi cura di archi (relazioni) e nodi (persone, in primis) per generare vero valore.
Lo scorso 11 maggio Architecta e Italian Agile Movement hanno organizzato un evento che partiva proprio dal principio cardine che unisce questi due mondi - quello del design e quello dello sviluppo - solo in apparenza distanti e diversi: individui e interazioni. Strumenti e processi sono successivi: se non ci sono persone e non si dà loro valore e se non si innescano e coltivano relazioni, anche con i migliori processi e strumenti non si riuscirà a far funzionare le cose.
Non è un caso che strategia sia legata a persone e relazioni. Molte persone e aziende con cui ho relazioni e scambi chiedono aiuto e supporto per sbloccare una situazione, risolvere un problema che permetta di andare lontano. Il più delle volte la richiesta è legata a strumenti, istruzioni, altre volte sulla strategia che aiuta non a mettere cerotti, ma a partire dai sintomi per trovare le cause e iniziare a lavorare per affrontare (e risolvere) un problema o una situazione. Concentrandosi sul “cosa fare” invece di alzare lo sguardo e di pensare al perché una data cosa succede, blocca e mette in stallo.
Ed è proprio a questo punto che persone e relazioni diventano centrali insieme a un modo di pensare, un approccio mentale (mindset) che aiuti a far succedere (buone) cose. Il mindset ha anche a che fare a come si guardano le persone nella propria organizzazione, dice Roberta Zantedeschi.
Persone e relazioni diventano centrali non solo nella propria vita personale, ma anche nel business. Chiedersi “chi voglio diventare (come azienda o professionista)” permette di capire anche di chi si ha bisogno perché la risposta possa diventare realtà.
Mettere l’accento su persone e relazioni ha un ruolo decisivo, perché contribuisce a progettare e costruire il futuro e il cambiamento che abbiamo in mente.
Chi sono le persone che possono aiutarti a mettere in atto una trasformazione? Potresti scoprire che non sono solo quelle che rispondono a funzioni, ma quelle che respirano al tuo stesso ritmo (cit).
Siamo relazionali di natura
Mi hanno molto colpita le parole di Margot Deliperi quando dice di disegnare la mappa delle relazioni indicando cosa dai e cosa ricevi in ogni singola relazione. È una mappa delle relazioni che mi ha subito fatto pensare alla stakeholder map per indagare chi sono e quale interesse hanno le persone coinvolte in un processo e la social network analysis che permette di mappare le relazioni informali tra le persone e che, secondo me, sono una fonte inesauribile di dati e informazioni preziosi per disegnare un cambiamento o una trasformazione organizzativa o aziendale.
Cosa fare nel concreto?
Parti dalle buone domande. Non “cosa fare?”, ma “dove voglio andare e cosa voglio diventare?”
La mappa non è il territorio. Disegna la mappa, circoscrivi il contesto e lavora su quella parte, almeno all’inizio. Scegli, prioritizza.
Le persone e le relazioni. Chi sono le persone di cui ho bisogno? Perché loro? Chi sono le persone su cui posso già contare? Quali sono le funzioni e i ruoli? Mappa le persone e le relazioni. Potrebbe sorprenderti quello che emerge.
Progettare il cambiamento. È a questo punto che puoi iniziare a progettare il futuro. Fai ricerca, sperimenta, itera e reitera. Con le persone.
Per prendere decisioni per una strategia di crescita, abbiamo bisogno di informazioni affidabili, di persone che hanno e credono nella nostra stessa visione e di generare relazioni che innescano, accendono, vibrano. E che fanno andare lontano. Insieme.
Buon viaggio,
Tatiana (e Chiara)
📃Abbiamo parlato di
Ci vuole coraggio e un nuovo mindset per fare buone scelte
📍Cose che hanno lasciato un segno
La notizia della morte di Satnam Singh mi ha toccato nel profondo. Lo sfruttamento nel mondo del lavoro è qualcosa che facciamo fatica a riconoscere e denunciare. Viene di nuovo a galla, e solo quando succedono casi atroci come quella di Latina, il problema di un mondo - del lavoro - dove lo sfruttamento e la schiavitù sono il prezzo da pagare in nome del denaro e del potere. Che schifo. Il fatto è che si perde di vista una cosa essenziale: le persone. Soprattutto nel mondo del lavoro.
Un post di Djarah Kan dalla manifestazione a Latina contro le condizioni di lavoro dei braccianti agricoli in Italia.
L’invidia è una fonte ricchissima di informazioni. Più su di noi.
Hai già conosciuto Sphere di Talent Garden?
Ogni giorno (non per dire: proprio ogni giorno) il primo che passa (e no non è maschile sovraesteso in questo caso: è proprio il primo che passa) mi dice come fare il mio mestiere. Lo ha detto Domitilla Ferrari nella sua ultima newsletter e io l’ho condivisa, alzando la mano.
Quasi la metà di tutti i CEO avvia una riorganizzazione durante i primi due anni di lavoro.
Una buona occasione per mettere il naso nella DEI (Diversity, Equity and Inclusion).
📚🎧📺 Stiamo leggendo/ascoltando/guardando
Le letture, gli ascolti e le visioni di Chiara
Ho finito di ascoltare Yamato gli 8 episodi di questo podcast sul Giappone: sono state puntate un po' faticose da seguire, anche perché è ricco di tante informazioni interessanti, ma lo consiglio ugualmente a tutte le persone amanti del Giappone.
Fronte letture continuo a piccoli sorsi con Di pancia, l’ultimo libro di poesie di Alessandra Racca, e Negli occhi di chi guarda, di Marco Malvaldi, un romanzo ambientato in una tenuta toscana che viene vista e agita da tanti personaggi in base a ciò che rappresenta per ognuno di loro.
Le letture, gli ascolti e le visioni di Tatiana
Proseguo l’ascolto de La città dei vivi, un podcast che centellino perché davvero intenso. È progettato benissimo. È crime (se segui Indagini potrebbe piacerti).
Leggo tanto ma, di nuovo, più per lavoro. Diciamo che mi sto rimettendo a studiare. Ho più libri aperti, post-it in giro, appunti e autovocali per dirmi cosa appuntare e cosa aprire e collegare. Sono nella fase esplorativa che mi permette poi di fare sense-making.
Proseguo con i soliti ascolti: i podcast de Il Post, Morning, Amare Parole, Ci vuole una scienza, Indagini.
Visioni. Proseguo con Criminal minds per il mio allenamento quasi quotidiano all’ascolto attivo e all’osservazione non giudicante. Ho iniziato Eric (su Netflix) ma sono in stallo. Invece Only murders in the building è stupendo (Disney+).
Tengo traccia dei libri che leggo su Goodreads. Ci sei anche tu?
🔎[Cosa stiamo facendo] Notizie dal mondo Kanji
Settimana intensa con incontri, laboratori, trasferte e appuntamenti. Si prospetta una chiusura di mese a dir poco scoppiettante!
📍Informazioni di servizio
Cerchiamo di usare un linguaggio rispetto e inclusivo. Nel testo potresti trovare questo simbolo: « ǝ». Cosa significa? È un simbolo fonetico [schwa (o scevà)] utilizzato per non fare differenze, rispettando l’identità di genere di ognuno. Ne abbiamo parlato in una newsletter: voce del verbo includere.
Ogni tanto, nei consigli di lettura dei libri che leggiamo, o abbiamo letto, c'è un link con un codice di affiliazione. Questo significa che se clicchi e poi compri una di noi prende una piccolissima percentuale. È giusto e corretto che tu lo sappia e decida di conseguenza cosa fare. ;)
Vuoi condividerla? Puoi usare il bottone qui sotto.